Il passato che affascina gli studenti di oggi: al Cabrini di Taranto inaugurato un Museo Lab Chimico Biologico

 

A fine anni sessanta un nuovo corso di studi prendeva forma nell’Istituto Cabrini di Taranto: l’indirizzo chimico biologico. Un corso professionale che avrebbe prima qualificato e poi maturato la figura del tecnico di laboratorio chimico-biologico, molto spendibile sul mercato del lavoro sia del mondo ospedaliero/sanitario che privato legato alle industrie. Da allora tanta strada è stata fatta e questa figura si è evoluta, il nome dell’indirizzo di studi si è modificato nel tempo seguendo le riforme ministeriali. L’unica cosa che non è cambiata è l’identità del corso, la capacità di coniugare la teoria alla pratica con ore e ore di lezioni teoriche legate al contestuale svolgimento di esercitazioni in laboratorio. Il cuore pulsate di questo corso di studi professionale, il laboratorio, è rimasto immutato nel tempo con la sua strumentazione, la sua vetreria, i suoi reagenti, i suoi tecnici e i suoi docenti, ha accolto migliaia di studenti, ha stupito e incuriosito le loro menti, ha affascinato e coinvolto tanti alunni, alcuni a tal punto da decidere di continuare ad approfondire gli studi chimici-biologici, altri quelli medici. Il laboratorio resiste allo scorrere inesorabile del tempo.

A voler valorizzare il grande patrimonio culturale e scientifico dell’Istituto Cabrini di Taranto è stata la sua Dirigente, la dott.ssa Angela Maria Santarcangelo che, insieme alla DSGA, ha accolto e caldeggiato la proposta della professoressa di chimica Ada Ianotta e dei tecnici di laboratorio che, facendo l’inventario, hanno scoperto in deposito una vasta gamma di arredi, vetreria e strumenti non più in uso, ma dal grande valore storico sia per l’istituto che per gli alunni. Proprio a questi ultimi si è desiderato offrire la possibilità di osservare da vicino strumenti di misura e di analisi antichi e non più in uso, vetreria, libri e stampe, provenienti dall’attività didattica del Dipartimento di Chimica, a testimonianza dell’evoluzione dell’indirizzo chimico-biologico, dalla fine degli anni Sessanta ai nostri giorni. Il Museo Lab Chimico-Biologico è stato inaugurato il 2 dicembre scorso con una conferenza che si è svolta nell’Aula Magna del Cabrini e a cui hanno partecipato in presenza alcuni alunni e docenti in rappresentanza degli attuali indirizzi dell’Istituto ed ex docenti di chimica e di microbiologia. Collegati in modalità telematica anche ex allievi che si sono diplomati presso l’IPS Cabrini, indirizzo chimico-biologico, che attualmente rivestono importanti ruoli nel campo sanitario o scientifico, a testimonianza della potenziale spendibilità delle competenze che si acquisiscono. Tra gli ex allievi partecipanti, tra i nomi più eminenti, figura quello del Prof. Dott. Cataldo Doria, attualmente direttore del Capital Health  Cancer Center e famoso chirurgo di fama internazionale che si è collegato da Philadelfia dando un messaggio ai ragazzi presenti: “Non costa fatica il lavoro se c’è passione, sono grato al Cabrini di avermi formato e provo emozione oggi perché molti degli strumenti che si possono osservare in questo museo sono stati da me utilizzati negli anni della mia formazione. Identificate la passione in ognuno di voi e con l’impegno giusto realizzerete i vostri sogni”.

Hanno inoltre partecipato, in videoconferenza e lasciato la loro testimonianza di ex studenti e attuali professionisti, il dott. Francesco Coretti, laureato in biotecnologie mediche, direttore responsabile  del laboratorio  di   PMA  in provincia di Salerno,  la dott.ssa  Graziana Amatulli laureata in tecnico di laboratorio biomedico che  lavora  presso l’Ospedale Maggiore  di  Bologna, il dott. Giuseppe Tamborrino, laureato in biotecnologie, attualmente Quality Control Clerk presso la Coca Cola a Verona, la dott.ssa Mirella Rossetti laureata in CTF,  che lavora come responsabile sperimentazione clinica presso ICON Ferrara. Infine, in presenza,  la dott.ssa Antonietta D’oria, pediatra, attuale  Sindaca di Lizzano, ha raccontato la sua esperienza di donna-studente che non si è mai arresa, ha superato gli ostacoli dei pregiudizi dell’epoca legati alla donna che decideva di proseguire gli studi, spinta sempre da una grande volontà di dare sfogo alla sua mente brillate e curiosa.

Tutte le testimonianze sono state uno sprono per i ragazzi a coltivare la curiosità verso il mondo che li circonda, ad impegnarsi nello studio in maniera seria e consapevole per raggiungere grandi risultati. A coordinare gli interventi è stata la docente di chimica Ada Ianotta, mentre a tagliare il nastro di inaugurazione la docente Anna Locantore, Vicepreside dell’Istituto Cabrini. Importante è stata la collaborazione dei tecnici di laboratorio Antonio Mandurino, Amedeo Dicunto, Adele Barbieri e Olga Vozza che sono stati i protagonisti  di questo luogo, per giorni e giorni, dando nuova vita a oggetti oramai impolverati e in disuso, realizzando anche un particolarissimo albero di Natale e identificando con didascalie ogni singolo pezzo esposto. Altro contributo fondamentale per la promozione dello stesso Museo è stato dato da Gabriella Rita Calabrese, tecnico d’informatica e dalla Prof.ssa Messinese per la grafica e la realizzazione della targa, dai ragazzi del corso di Cultura e spettacolo per le riprese e uno spot di presentazione, dal Prof. Raffaele La Viola per le foto e dal Prof. Milo per aver donato alcune stampe antiche.

Con l’obiettivo di conservare il patrimonio scientifico dell’Istituto e di favorire le conoscenze e la divulgazione scientifica tra le nuove generazioni studentesche, il Museo Lab Chimico-Biologico diviene un prezioso luogo di conoscenza che continuerà ad accogliere alunni e docenti in maniera diversa, ma con lo stesso immutato fascino di sempre!

Anna Rochira (ex alunna e attuale docente presso l’Istituto Cabrini)