Le cozze tarantine lasciano la Città Bimare

 

Cozze di Taranto.
Le cozze tarantine, risorse della città, sostentamento dei miticoltori e simbolo gastronomico.

Le cozze tarantine, conosciute in tutto il mondo per la loro bontà, lasciano la Città dei Due Mari. La produzione di cozze e di novellame è ridotta al minimo con evidenti ripercussioni sull’economia di una città già martoriata da altre gravi problematiche.

Non bastava il flagello dell’inquinamento della grande industria siderurgica, non bastavano i numeri strabilianti dei decessi a causa delle polveri inquinanti che su Taranto regnano indisturbate, non bastava l’agricoltura sempre più colpita da calamità atmosferiche. Tutto ciò non bastava.

Si aggiunge il settore della miticoltura a destare la preoccupazione dei tarantini e soprattutto delle tante famiglie che vivono o sopravvivono grazie ai frutti del pescoso mare di Taranto. Un settore che viene messo in ginocchio da una produzione quasi inesistente, ridotta al minimo e che fa prevedere tempi bui per i miticoltori che sono esasperati.

La morìa del seme della cozza locale è stata documentata dal settore ittico della Confcommercio di Taranto e il quadro emerso è davvero spaventoso non solo per il settore ittico, ma di una grossa fetta dell’economia tarantina.

Un’intera economia che va verso il collasso. Altro scoglio per le istituzioni locali che dovrebbero far sentire la propria voce ai tavoli regionali e nazionali per evitare che la categoria dei miticoltori sia messa in ginocchio.

E intanto la città muore come le sue cozze…

Anna Rochira